Pulcinella dint'o museo

Pulcinella dint'o museo


Mettere Pullecnella dint' 'o museo è comm'a tenè n'auciello dint'a càiola. Però, come l'auciello (pure se per l'arraggia) canta mille melodie, accussi Pullecenella... mmiezz'a le cose preziose e rare che si trovano dint'a 'nu museo se presenta caccianno 'o mmeglio  'e se stesso,  comm'a muzzarella, che quando vene 'nfurnata   caccia 'o llatte.

'O primmo museo che vi voglio far conoscere, quello che più di tutti io chiamerei "ufficiale" proprio perchè si trova ad Acerra, che è da tutti ritenuta luogo di nascita della maschera di Pulcinella, è proprio il Museo di Pulcinella del Folklore e della Civiltà Contadina.



Questo museo si trova all'interno di un piccolo castelletto al centro di Acerra e già quando entrate all'interno del cortile vi trovate davanti la faccia della statua del contadino Pulcinella, sorridente ad accogliervi.




Ah, prima di proseguire, dimenticavo di informarvi su una cosa fondamentale: ccà se tras' e e nun se pava! 
L'ingresso è gratuito… (almeno lo era quando vi andai io qualche anno fa. Per informazioni precise andate sul loro sito… che però è quasi sempre in manutenzione... voi bussate, se trovate chiuso provate sulla loro pagina facebook).

Prima della vera è propria sezione dedicata a Pulcinella vi sono delle stanze allestite con mezzi e strumenti degli antichi contadini: rastrelli, finimenti per cavalli, un piccolo cocchio,  ricostruzioni di ambienti rurali, scuderie, cucine  ecc. 
Ogni arnese ed ogni suppellettile  della antica cultura contadina che aiuta anche a comprendere il contesto sociale e culturale in "nasceva" la maschera di Pulcinella...almeno quel Pulcinella che tutti credono sia nato veramente " a la Cerra ntra li ciucce".





Finalmente poi si accede alla vera e propria sezione pulcinellesca situata in grandi sale e corridoi contrappuntate da grandi statue in creta dell'altrettanto grande Lello Esposito (di cui in seguito parleremo). 



Il percorso  illustra i molteplici aspetti della maschera: ll viaggio di pulcinella e la commedia dell’arte; I natali di pulcinella; Acerra e pulcinella; ll vestito, la maschera; Pulcinella e la luna; Pulcinella la fame e i maccheroni; Pulcinella e i padroni; l santi, i balocchi, il presepe e pulcinella; La piazza ed il teatro; Le guarattelle; Pulcinella nel mondo. 

Pulcinella (autoritratto), Alberto Chiancone 1968-’85, olio su tela, cm 60x50, Acerra (Na), Museo di Pulcinella 


ln questa sezione sono raccolti ed esposti: documenti originali riferiti alle tradizioni popolari, letterarie e teatrali su Pulcinella; opere d’arte antiche e moderne; costumi, maschere e foto degli attori, che hanno interpretato Pulcinella, da Antonio Petito a Massimo Troisi ed altri  oggetti rari . 




Sono anche ricostruiti un gabbiotto teatrale da piazza del 1600, un presepe pulcinellesco e sono allestiti diversi teatrini delle guarattelle provenienti da tutto il mondo.


Presso il Museo è allestita anche una Biblioteca contenente circa 2000 volumi, cassette e dvd riferite alle tradizioni popolari e alla filmografia su Pulcinella, fruibili nella sala-video.

La piacevole esperienza è assicurata, se poi si assistono alle manifestazioni culturali organizzate come le presentazioni di libri o conferenze o visite guidate non è difficile comprendere che questo museo è un vero punto di partenza e di riferimento  per gli amanti della maschera.

Come ho già detto il museo si trova nel Castello baronale quasi al centro di Acerra. Acerra è da molti ritenuta la città natale di Pulcinella (o di Puccio d'Aniello che nel '600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese fino ad arrivare in Francia).
Non è in questa la pagina in cui si parlerà della "vera" nascita di Pulcinella ma voglio segnalare che, oramai, l'idea che Pulcinella sia effettivamente nato ad Acerra è radicata nella mente della gente del luogo ed è diventato addirittura tradizione anche perchè sono tante le commedie in cui troviamo appunto scritto:

 "Io sono gnentelomo della Cerra diventato scaduto e squinternato e spiantato e accanito purzì." F. Guerrini, La legge d'amore, 1641  
"Io me chiammo lo sio Polecenella Cetrulo ditto lo bello de la Cerra manciatore de morzellette e stongo de casa a la chiazzetta". B. Lassari, Gli amori disturbati, 1660  
"M' aggio da informà, è lo vero, se è venuto chillo de Napole. E pe chisto vuà buono, cà da Napole e la Cierra ncè poco; sarà miezo paesano mio, e lo cognosceraggio! " C.S. Capece, Il testamento di Pulcinella, 1720  
"Io songo de l' Acerra Ma quanno po me sferra Ma quanno po m' afferra, mo ssaje che serra serra cchiù pevo de na guerra pote assommare nterra."  Scena popolare a stampa, secolo XVIII  
 "Io, Don Polecenella Cetrulo, nato a la Cerra ntra li ciucce, e cresciuto e pasciuto a Nnapoli ntra li sartimanche, sempe malato te mente, e sempe sano de cuorpo."  M. Zezza, Rimme de Polecenella Cetrulo, 1836 

È oramai radicato nella cultura degli Acerrani questa idea, come dicevo, che quando mi recai sul posto e chiesi ai locali dove si trovasse la "casa di Pulcinella",  di cui avevo letto su un libro di non ricordo quale autore e questi mi condussero per una viuzza  non asfaltata di fronte al castello, tra sterpaglie e erbaccie (che quasi quasi cominciai a preoccuparmi)  e dove in fondo vi era un rudere cadente, fatto di poche travi e qualche mattone. 
"Questa è la vera casa dove viveva Pulcinella" mi dissero. 
Ancora oggi non ho capito se quel anziano a cui chiesi era veramente convinto della sua informazione o se, più facilmente, voleva solo prendermi in giro come se fossi stato un  turista tedesco che chiede informazioni ad uno scugnizzo. 


7 settembre 1860 Gli "Italiani" invadono Napoli. Scene dal film "'o RE" con Sergio Solli - Pulcinella

Il film "'o RE" con Sergio Solli interprete di Pulcinella


Il 7 Settembre 1860: la “ Piedigrotta”, anche festa nazionale delle Due Sicilie, è in pieno svolgimento quando, al culmine della risalita della penisola da parte dei “mille garibaldini”, Re Francesco II di Borbone lascia Napoli per evitare sofferenze al suo popolo. 
Nello stesso giorno, mentre il Re delle Due Sicilie è in navigazione verso Gaeta, laddove organizzerà l’ultima difesa del Regno, entra a Napoli Garibaldi che si reca a portare omaggio alla Madonna per simpatizzare coi napoletani. 

Quella data è da considerarsi a tutti gli effetti come l’inizio del potere camorristico in città.
(tratto dal blog BRIGANTESEMORE)